giovedì 23 luglio 2015

Festival dell’Essere 2015

“Essere” è un verbo comune e semplice e tutti pensano di sapere come si coniuga. In realtà è anche un verbo irregolare e presenta stranezze grammaticali che devono essere conosciute, se non si vuole usarlo malamente.
“Essere”, dunque e non solo “esistere” o “persistere”. Essere uomini e donne vere, vitali, capaci di godere dei doni della vita e di trasmetterli agli altri.
Torna anche quest’anno nel mese di ottobre, dal 9 al 18, il  nostro “Festival dell’Essere”, evento offerto gratuitamente a tutti dall’Associazione Ego Center e dalla Scuola Professionale in Naturopatia Umanistica® & Shen Training® Kairos s.r.l., di Parma e patrocinato dal Comune di Parma.
Esso ha lo scopo di mostrare tanti aspetti della vita, di trasmettere la passione per la natura e per le opere dell’uomo, di presentare persone che “sono” pienamente e possono mostrare come “essere”.
Il Festival dell’Essere tratterà, fra l’altro, di Filosofia della Medicina Tradizionale Cinese, di antichi saperi e mestieri, di psicologia, di creatività, di medicina integrata, di spiritualità, ecc.
Esso culminerà nella presentazione della Scuola di Crescita Personale e Professionale Kairos s.r.l. e del suo fiore all’occhiello, l’esclusivo “Tocco Shen”, strumento di profonda comprensione di se stessi e di comunicazione con l’altro per “essere” nel modo migliore.
L’evento, patrocinato dal Comune di Parma e IREN S.p.A., è assolutamente gratuito anche grazia alla sponsorizzazione dello stesso da parte di: 
Le Aziende:
Agricola Cerasaro di Torricella di Sissa
Concessionaria Hyundai Gennari s.r.l.
Iren SpA
Salumificio S.Paolo di Traversetolo

I Docenti della Scuola di Naturopatia Umanistica® 
& Shen Training® Kairos di Parma:
Barbieri Enzo 
Caprioglio Rita 
Dimarte Daniele 
Ferroni Pino 
Montani Catia 
Paganin Franco 
Stringhini Ciboldi Mariagrazia 
Valesi Massimo 
Vetri Patrizia 

Gli Operatori in Discipline Bionaturali dell’Associazione Ego Center di Parma
Il programma completo si può vedere e scaricare su: www.egocenter.it - facebook.com/festivaldellessere 2015.
Per ulteriori informazioni: segreteria@egocenter.it

martedì 21 luglio 2015

Rinfranchiamoci (e rinfreschiamoci) con un po' di Zen


Gudo era l’insegnante dell’Imperatore però viaggiava sempre da solo vestito come un mendicante girovago. Una sera che pioveva a dirotto si trovò a passare in un piccolo villaggio e chiese ricovero in una casa. 
Una donna lo fece entrare e, dopo avergli presentato la famiglia, gli disse che poteva rimanere per la notte. Vedendo che tutti avevano un’aria triste, Gudo chiese se era successa una qualche disgrazia. 
«Mio marito beve e gioca tutti i soldi a dadi» spiegò la donna. 
Gudo le diede dei soldi e le disse: «Vammi a comprare qualcosa di buono da mangiare e un gallone di vino. Poi andate a dormire. Ci penserò io».
 Monaco Zen
Quando a notte inoltrata il marito arrivò gridando: «Donna, ho fame», Gudo gli disse che la moglie dormiva e che ci avrebbe pensato lui. 
L’uomo assaggiò appena il cibo, ma bevve tutto il vino e poi si addormentò sul pavimento. 
Il mattino dopo, non ricordandosi più nulla, chiese all’uomo che vedeva inginocchiato accanto a lui in meditazione: «Chi sei? Da dove vieni?» 
«Sono Gudo di Kyoto e sto andando a Edo» rispose il Maestro Zen. L’uomo provò un’immensa vergogna per come si era comportato in presenza del Maestro del suo Imperatore e non la finiva più di scusarsi. 
«In questa vita tutto è instabile» spiegò Gudo «La vita è brevissima. Se tu continui a giocare e a bere non ti resterà il tempo di fare altro. Inoltre farai soffrire anche la tua famiglia». 
Fu come se la coscienza dell’uomo si ridestasse da un sogno. «Come potrò mai ricompensarti di questo meraviglioso insegnamento? Lascia che ti accompagni portando la tua roba per un pezzo di strada». «Come vuoi» acconsenti Gudo. Dopo tre miglia Gudo disse all’uomo di tornare indietro, ma quello supplicò: «Altre cinque miglia soltanto». Continuarono a camminare e dopo cinque miglia Gudo disse: «Adesso puoi tornare indietro». «Ancora dieci miglia» replicò l’altro. Percorse le dieci miglia: «Adesso torna indietro» disse Gudo, ma l’uomo: «Voglio seguirti per tutto il resto della mia vita». 
In Giappone, gli odierni insegnanti di Zen discendono da un famoso maestro che fu il successore di Gudo. 
Il suo nome era Mu-Nan, l’uomo che non tornò mai indietro
Ideogramma di Zen

sabato 18 luglio 2015

Il potere dell’attenzione e dell’amore

"Una chiocciolina, passeggiando nel bosco, trovò un uovo di drago. 
Essendo una creatura sensibile ed esperta del mondo magico, sentì che la sua scia di luce stava toccando qualcosa di diverso da un sasso. Si soffermò a cantargli una ninna nanna, pensando che il cucciolo di drago stesse dormendo nel suo guscio. Ma l’udito dei draghi, si sà, essendo situato nel cuore, è sempre acceso. Quando quel drago nascerà, sarà suo amico. Perché quando era piccolo e solo, nel buio del guscio, lei gli ha cantato la luce e disegnato un cuore sull’uovo incantato. Lei non sarà mai troppo piccola per lo sguardo del drago che ha accudito. E lui non sarà mai troppo grande per lei".
 
L’altro giorno, rileggendo questa antica storia cinese, mi è venuto in mente l’inizio del libro di Patrizia Vetri “La mano nella mano” e ho pensato che potesse essere interessante condividerlo con i lettori del mio blog. Se sostituiamo la chiocciolina con la mamma e il drago con il futuro nascituro, ci renderemo conto come una gravidanza voluta e desiderata sia importante per il futuro della nuova vita.

«Quando avviene il concepimento, le enormi energie potenziali contenute nell’ovulo e nello spermatozoo si fondono per “concretizzarsi” nell’embrione. Esso costituisce una “bomba energetica” poiché contiene tutte le potenzialità per realizzare un essere umano completo e unico. Nove mesi saranno necessari per “fabbricare” un individuo appena abbozzato, che deve a lungo darsi da fare per diventare adulto... Subito dopo il parto, il suo corpo è abbastanza completo, la mente inizia a formarsi attraverso le connessioni neuronali che si saldano di attimo in attimo, mentre lo spirito, pur presente in grande quantità, è sopito e disperso e ha bisogno di essere risvegliato e portato alla consapevolezza attraverso l’educazione e l’amore. Per “essere” il nuovo nato ha bisogno dell’aiuto giusto degli adulti... Il fatto strano è che la mente, per svilupparsi, ha bisogno di eventi osservati o vissuti, buoni o cattivi che siano, non importa se dolorosi o piacevoli. Solo il nulla, la mancanza di eventi, la può annullare. Invece lo spirito è completamente diverso. Potete infatti vedere in giro uomini e donne che possiedono un corpo e, se interrogati o osservati nei comportamenti, hanno evidentemente una mente funzionante, ma sono privi di quella che è l’essenza dell’uomo: lo spirito. Ne sono privi perché nessuno ha mai insegnato loro l’indispensabile, cioè ad “essere”, limitandosi invece a nutrire il loro corpo di calorie e la loro mente di eventi. Ad “essere” si può insegnare solo se si desidera farlo consapevolmente e solo attraverso il dono di una parte di sé... Se non c’è dono non c’è niente da accrescere; se non c’è partecipazione attiva di chi riceve, non c’è accrescimento. Ma anche nella partecipazione attiva del ricevente, l’educatore ha una grande responsabilità: deve tenere accesa la fiamma con il continuo fuoco del “suo” spirito, che già dovrebbe ardere dentro di lui. Ecco, credo proprio che questo sia il percorso: l’adulto pianta un seme (di cui ignora la natura pur conoscendone la grande energia), il seme si sviluppa secondo la sua propria natura (quindi un figlio non potrà mai essere “quello che vogliamo noi”), alimentato però ancora una volta dall’energia dello spirito e dall’amore dell’adulto...»

giovedì 16 luglio 2015

Dal libro “L’energia vitale della donna” di Xiaolan Zhao - Post di Rita Caprioglio

La dottoressa Xiaolan Zhao, specializzata in Medicina Tradizionale Cinese, nata in Cina, nella città di Kunming, attualmente vive e lavora in Canada, a Toronto, dove ha aperto una clinica in cui pratica la MTC e le sue pazienti sono principalmente donne.
In questo libro la dott.ssa illustra le varie fasi della vita di una donna, dalla pubertà alla gravidanza, il parto, fino alla menopausa o, utilizzando i termini cinesi, queste fasi si traducono in “Acqua Celeste” in riferimento al Ciclo Mestruale, “Maturazione del frutto” per indicare la gravidanza, “Mese Dorato” per il periodo successivo al parto ed infine “Seconda Primavera” per quanto concerne la Menopausa.
Nella MTC la luna e l’acqua vengono simbolicamente associate allo Yin, l’elemento femminile, e molte culture paragonano l’evoluzione da giovane donna a madre e patriarca alla trasformazione della luna nelle sue varie fasi. L’autrice ci spiega, passo a passo, come la salute e il benessere della donna dipendano dal funzionamento armonioso del piano fisico, emotivo e spirituale. 
Per prenderci cura di noi stesse, dobbiamo essere consapevoli del nostro stato emotivo, del nostro stile di vita, dobbiamo seguire un’alimentazione corretta, dobbiamo essere coscienti dell’interazione fra noi e l’ambiente circostante e creare armonia fra tutti questi elementi, in modo da coltivare una completezza spirituale.
Ideogramma di affetto
Il cuore nella cassa toracica respira sentimenti di affetto
Creare un equilibrio tra i diversi aspetti del nostro essere è fondamentale, in quanto costituisce la prima barriera difensiva contro la malattia ed è considerata la forma più efficace della prevenzione. In modo semplice l’Autrice ci illustra quali sono i modi in cui possiamo prenderci cura della nostra salute, come per esempio seguire un’alimentazione corretta, basata su alcune regole generali e altre attinenti il periodo specifico della nostra vita, praticare un’attività fisica o pratiche rigeneranti, come il Qi Gong o il Tai Ji Quan che, associando la respirazione, il movimento e la meditazione, riportano l’armonia nell’intero organismo. Questi esercizi impegnano il corpo nel movimento e consentono la quiete della mente, migliorando la salute fisica poiché stimolano le naturali capacità curative del corpo.
La dott.ssa si sofferma poi in particolare a spiegarci l’importanza per il nostro equilibrio del rapporto che abbiamo con le nostre emozioni, in quanto anch’esse sono una manifestazione della nostra energia vitale. Negando le nostre emozioni, rifiutando di prenderne consapevolezza o non accettandole, impediamo che si manifestino. Quando, per educazione, piangiamo invece di arrabbiarci, o incolpiamo qualcuno per non averci ascoltato, anziché accettare il fatto che non siamo state capaci di dire ciò che pensavamo, non permettiamo alle nostre emozioni di esprimersi liberamente. A volte adottiamo queste tattiche per non dover affrontare le emozioni che temiamo di più, come per esempio le nostre paure più nascoste. Ci chiarisce inoltre il concetto che il legame che esiste fra il piano emotivo, mentale e fisico è particolarmente rilevante nei disturbi ginecologici, che provocano sintomi non prettamente fisici, come le crisi di pianto o gli attacchi di rabbia che spesso precedono il ciclo mestruale. 
Tutto è interconnesso
In tutto il libro l’autrice, con grande generosità, riporta alcuni aneddoti riguardanti la sua vita personale e professionale, nonché la spiegazione di alcuni semplici esercizi, automassaggi e ricette. 
Un libro di “saggezza femminile” per tutte le donne

martedì 14 luglio 2015

Sintesi della premessa a “The Misterious Teaching” il mio nuovo libro in corso d’opera


Negli ultimi miei cinquant’anni di ricerca spirituale ho incontrato tante persone che come me cercavano la loro Via, ma spesso ho notato che esisteva in loro una grande confusione dialettica e semantica sulla parola spiritualità, spiritualità che veniva spesso confusa con la parola religione. 
Religione e spiritualità sono due cose completamente differenti, a volte addirittura agli antipodi. La prima differenza che balza immediatamente agli occhi tra spiritualità e religione è che “spiritualità” è un concetto unico ed universale mentre “religione” ha innumerevoli espressioni e credo. Oggi, purtroppo, vediamo spesso che la religione viene usata anche per le così dette “pulizie etniche” che non contemplano certamente la spiritualità; per contro un essere molto spirituale può non aderire a nessuna fede in particolare. Però, quando noi ci poniamo domande esistenziali sul mistero e il significato della vita, immancabilmente le varie culture religiose ci rispondono che dobbiamo credere, che dobbiamo avere fede in ciò che propongono. 
Etimologicamente, la parola fede è definibile come l’adesione a un messaggio o un annuncio fondati sull’accettazione di una realtà invisibile, la quale non risulta cioè immediatamente evidente, e viene quindi accolta come vera nonostante l’oscurità che l’avvolge. La fede consiste pertanto nel ritenere possibile quel che ancora non si è sperimentato o non si conosce personalmente. 
Rispetto alla spiritualità, fondata sulla certezza consapevole della propria esperienza evolutiva, la fede prende quindi dagli altri, ovvero dal di fuori, i propri contenuti, come avviene ad esempio nelle religioni rivelate che attingono le loro dottrine da una data rivelazione. Questo concetto di fede ci sta accompagnando da millenni, perché l’uomo ha sempre cercato fuori ed oltre di sé le risposte a domande che hanno come unica risposta un qualcosa che giustifichi e trascenda il processo di causa ed effetto, di vita e di morte. Infatti la religione professa un “credere” in una teoria preconfezionata, mentre la spiritualità presuppone soltanto ed esclusivamente una ricerca interiore, non ha domande a cui dare risposte, preghiere a cui affidarsi, riti a cui aggrapparsi. 
La ricerca spirituale è un’esigenza che molti di noi hanno sentito nascere dentro, in modo sempre più impellente, per uscire dal messaggio della nostra società che la felicità è esclusivamente possedere, per abbracciare invece il concetto che la felicità è essere: essere inseriti nella natura che ci circonda, essere inseriti nello stupore del sorgere e tramontare del sole, dell’onda del mare che volge senza posa, dei colori dei fiori primaverili, dei colori accesi dell’autunno, dell’abbagliante biancore dell’inverno. Spiritualità è cercare di onorare la vita creando armonia, prima dentro di noi che negli altri, eliminare le lamentele, la rabbia, l’odio, l’invidia in modo che l’atmosfera, il “campo” intorno a noi possa far volgere al sorriso, alla gratitudine, all’amore. Questa è l’ecologia di cui ha bisogno oggi questo nostro povero pianeta martoriato dalle guerre, dall’egoismo e dall’indifferenza verso gli altri e verso il pianeta stesso. Il pensiero daoista ci ha dato, già migliaia di anni fa, un esempio da seguire valido per ogni epoca ed ogni età, un esempio semplice e, proprio per la sua semplicità, purtroppo difficile da considerare valido per la stragrande maggioranza delle persone del nostro tempo.

Ideogramma di ‘De’
la Virtù del Dao
L’ideogramma ci dice che l’uomo può camminare (carattere di sinistra) seguendo la giusta via (carattere in alto) solo ascoltando il suo cuore che concepisce il piano della spiritualità e si adegua ad essa

Abbandoniamo allora il concetto di religione, che ci divide, che ci fa diversi, che a volte ci fa nemici ed abbracciamo la spiritualità che, connettendoci con noi stessi e con la nostra meravigliosa fragilità umana, ci unisce anche agli altri, e con tutto ciò che ci circonda, con rispetto, con consapevolezza, con gioia, senza bisogno di rituali, di preghiere, di amuleti, di fantasie. Quando smetteremo di pensare che possiamo risolvere le cose solo pregando e coltiveremo la spiritualità, quel sentimento di appartenenza con tutti e tutto, essa ci spingerà inevitabilmente a voler dare anche noi il nostro contributo e la nostra gratitudine verso la vita, verso il mondo e verso l’intero creato.
Ideogramma di Ci - Compassione
Quando il nostro cuore (carattere in basso) è libero da legami d’interessi (rappresentati da fili di seta (carattere mediano) allora il nostro agire in aiuto agli altri è autentico

Allora in noi sorgerà impellente il desiderio di agire e inizieremo a pensare che scegliere il lavoro giusto, svolgerlo con passione per produrre qualcosa di valido per noi e gli altri è probabilmente il modo migliore di stare in contatto con il nostro lato spirituale. 
Basta questa semplice consapevolezza per cambiarci la vita!
Se, come dicono i daoisti, una scintilla di Shen universale si incarna in ognuno di noi al momento del concepimento, allora il compito di ogni essere umano, il nostro compito, deve essere  continuamente quello del cercatore che attraversa la vita tentando di inserirsi stabilmente nella sua Via, coltivando la sua scintilla di Shen e permettendo agli altri di fare lo stesso. Allora, e solo allora, tutta l’umanità comprenderà che la nostra futura sopravvivenza e realizzazione è quella di cercare di promuovere l’idea che tutte le Vie devono diventare un’unica Via che tenda alla pace e alla serenità.

lunedì 13 luglio 2015

Tratto da “ L’I Ching del Testo di Seta: il mistero svelato” di Pino Ferroni



Gli esagrammi dell’Ordine Temporale
Esagramma 1 Il Principio Creativo
Sublime è il principio creativo che il Cielo ha dato all’uomo donandogli una scintilla di Shen che lo porterà ad immaginare, progettare e, successivamente a creare con la volontà e il proposito.
Esagramma 44 Contatto
Anticamente le donne detenevano il potere e tutto procedeva bene nei rapporti tra Cielo e Terra e ogni cosa trovava la sua origine e funzione. Anche la forza del maschile, se usata nel modo giusto, fa procedere in modo conforme tutto ciò che è sotto il Cielo.
Esagramma 33 Ritirarsi
Quando i tempi sono propizi cedere può essere l’inizio del successo, anche se esso si manifesterà solo se si saprà perseverare nelle piccole cose.
Esagramma 12 Stagnazione
Quando si inizia a procedere, ma la mente non è ancora calma e il proposito debole, il mediocre avanza.
Esagramma 20 Guardare in giù
Guardare ciò che si è già fatto con amore e volenterosa accettazione porta premio, ma per guidare la gente è necessario seguire ancora l’insegnamento e la guida di un Maestro.
Esagramma 23 Sgretolamento
Yin e Yang si alternano nel cielo determinando luce e buio; fermarsi a contemplare il venire e l’andare delle vicissitudini della vita è l’unica cosa che il saggio può fare, come una montagna che immobile osserva la valle.
Esagramma 35 Progresso
Lieta accettazione unita a generosità effonde luce brillante.
Esagramma 14 Grande Possesso
Fermezza, forza, completezza culturale e compiere tutte le cose al momento dovuto porta al supremo successo.

Trascrizione a cura di Rita Caprioglio

sabato 11 luglio 2015

"Invidia" dallo Zhuangzi


Il ‘kuei’ (mitico animale con una gamba sola) invidia il millepiedi; il millepiedi invidia il serpente; il serpente invidia il vento; il vento invidia l’occhio; l’occhio invidia il cervello.

Disse il kuei al millepiedi: 
«Io salto su una gamba sola, ma non riesco a muovermi molto facilmente. E tu, come fai a manovrare tutte quelle gambe?».
«Non le manovro affatto» ribattè il millepiedi «Non hai mai visto la saliva? Quando uno sputa le gocce più grosse sono simili a perle, le piccole simili a nebbia; cadono a caso, innumerevoli. Il mio naturale meccanismo si muove nello stesso modo, senza che io sappia come faccio».

Il millepiedi disse al serpente: 
«Con tutte le mie gambe, non mi muovo così svelto come te che non ne hai. Come va questo fatto?» 
«Il naturale meccanismo di ciascuno» rispose il serpente «non è cosa che si possa cambiare. Che bisogno avrei di gambe?».

Il serpente disse al vento: «Io me ne vado in qua e in là dimenando la mia spina dorsale come se avessi le gambe. Tu sembri senza forma, eppure giungi strepitoso dal Mare Settentrionale e ti precipiti verso il Mare Meridionale. Come fai?»
«E’ vero» ammise il vento «che strepito come dici tu. Ma chiunque mi contrasta con un piede o un dito riesce a superarmi. Queste sono le mie sconfitte! D’altra parte, io posso strappare grandi alberi ed abbattere grandi case, e solo a me è dato tale potere. Queste sono le mie vittorie! Così, nonostante moltissime piccole sconfitte, posso conquistare una grande vittoria. E vincere una grande vittoria è dato solo a i saggi».

lunedì 6 luglio 2015

La Parabola dei Tre Domini del Maestro Sarmun - lezione di luglio 1997


La vita umana, come la vita delle comunità, non è ciò che sembra. In realtà è conforme ad uno schema apparente per alcuni e nascosto per altri. Inoltre, ci sono molti schemi che si svolgono contemporaneamente. Gli uomini, invece, prendono un elemento appartenente ad uno schema e cercano di saldarlo ad un altro ed immancabilmente trovano ciò che si aspettano di trovare, ma non ciò che vi è in realtà.
Consideriamo, per esempio, i seguenti tre elementi:
1) il grano nei campi
2) l’acqua nel fiume
3) il sale nella salina
Questa è la condizione naturale dell’uomo: un essere che, mentre per certi aspetti è completo, per altri ha ulteriori funzioni e capacità.
Ognuno di questi tre elementi è qui rappresentativo di sostanze in stato di potenzialità, che possono rimanere tali oppure essere trasformate dalle circostanze (e, nel caso dell’uomo, dallo sforzo).
- Questa è la condizione del Primo Dominio o condizione dell’essere umano.
- Nel Secondo Dominio, tuttavia, siamo in presenza di una fase in cui può essere fatto qualcosa di più. Il grano grazie allo sforzo e alla conoscenza viene mietuto e macinato in farina. L’acqua viene raccolta ed immagazzinata per un ulteriore uso. Il sale viene estratto e raffinato. L’attività di questo Dominio è diversa da quella del primo, che è quello della semplice crescita. Nel Secondo Dominio entra in gioco la conoscenza accumulata.
- Il Terzo Dominio nasce solo quando i tre ingredienti, nella giusta quantità e nelle giuste proporzioni, sono stati riuniti in un certo luogo, in un determinato momento. Il sale, l’acqua e la farina vengono mescolati e lavorati per formare una pasta. 
Con l’apporto del lievito si aggiunge un elemento vivo.
Il forno viene preparato per la cottura del pane. L’intera operazione dipende sia dal tocco che dalla conoscenza accumulata. Ogni elemento, qualunque esso sia, si comporterà in conformità con la situazione in cui si trova. E questa situazione è il Dominio in cui viene proiettato.
Se l’obiettivo è il pane, perché mi state chiedendo come si estrae il sale?

Questa storia ha tanti significati, ma il significato di questa lezione è che se non imparate ad amalgamare in un contesto sempre più vasto le conoscente che acquisite qui da noi sulla bioenergetica occidentali, sull’energetica cinese e sulla filosofia della Medicina Tradizionale Cinese, ecc., farete parte di quelle persone che continuano a macinare farina, ma non riusciranno mai a fare il pane.
La capacità di sintesi e la capacità di associare sono due delle fondamentali capacità dell’uomo che lo distinguono da tutto il resto del vivente e sono la base dell’intuizione nuova e creativa che è l’unico vero strumento per evolvere sia intellettualmente che spiritualmente
In caso contrario si rimarrà sempre attaccati ai credo (e non solo quelli religiosi), ai sono fatto così, ai nostri paletti guida che sono utili se non diventano però anche i pali di sostegno della gabbia in cui ci siamo senza accorgercene rinchiusi.