mercoledì 30 settembre 2015

Speranza

Nel 1997, in occasione del suo decimo compleanno, Jonathan, un bambino  che predilige esprimere i suoi stati d’animo e le sue scoperte in poesia più che in prosa, ha voluto pubblicare questo suo primo volumetto di poesie per devolverne il ricavato all’Associazione per i Bambini Oncoemopatici dell’Ospedale di Parma. 

Trascrivo qui quattro delle sue poesie

Il risveglio dei contadini 
Sulle verdi colline di campagna è calata la notte; 
nel gran silenzio d'estate 
tira il vento carico di profumi. 
In questo calmo quadretto, 
il gallo canta. 

Vita in un paesello di montagna 
Sbuca il sole d'autunno da dietro le colline; 
sullo steccato, un gallo canta. 
Si svegliano i contadini nelle case, 
vanno a vendemmiare. 
Per la vigna si sentono canti, 
profumo di mosto. 
Cala la sera, nessuno più v’è per la vigna; 
tutti sono accanto al fuoco a raccontar storie.

Campagna 
Costeggiata da un muretto, in mezzo ai campi, 
una tacita stradina sorge. 
Ma dal vecchio paese nessuno la scorge. 
Lei è là, 
zitta, calma, 
un tesoro inestimabile 
che nessuno sa apprezzare. 

Tramonto 
Batuffoli di nuvole, 
stanchi di rincorrersi 
e di formar disegni nell’aria, 
scompaiono sullo sfondo rosa. 

Spesso ci chiediamo quale sarà il futuro per queste nuove generazioni. Se non cerchiamo di generalizzare, ma esploriamo con occhi non giudicanti il loro mondo interiore, ci accorgeremo che c’è 
ancora una grande speranza!

lunedì 28 settembre 2015

Strade di Liguria di Patrizia Vetri

Le strade, in Liguria, le fanno con poco: un mucchio di sassi, un po’ di terra, a volte quattro badilate di catrame, a volte neppure quelle. L’unico ingrediente che viene usato con abbondanza è la pendenza, che deve essere sempre presente e anche in grande quantità.

Fare una strada dove il terreno è pianeggiante, che gusto c’è? Non è quasi neanche una strada.
Invece no. La strada deve sempre salire (o scendere) in modo imprevedibile e impervio, curvare a tornante, infilarsi in mezzo ai boschi di castagni o scendere tra le pietraie.
Se è così, tranquillo che sei sulla via giusta e presto arriverai alla meta, al mulino storico o alla “Cà du Russu”, raro esempio di architettura contadina sopravvissuto, anche se malamente, allo scorrere dei lustri.
Bei posti, belle esperienze. Anzi, indimenticabili.
Per te è oro ciò che i contadini disprezzano: la grotta preistorica e le parole.
Se chiedi informazioni, alzano appena la testa dal lavoro di zappa con cui cercano di far sopravvivere quei due pomodori e bofonchiano: “Di là...”, con un vago gesto della mano. Poi per loro la conversazione è chiusa e devi arrangiarti.
Come, di là? E’ questa, la strada? Ma sì, vai pure. E punti il muso della macchina, ma la “strada” appare subito spaventosamente sproporzionata. Anche la macchina rifiuta di proseguire, è palesemente spaventata. Per proseguire occorre scalare le marce, anche se d’istinto ti viene da fare il contrario. Quando non c’è più niente da scalare, premi l’acceleratore, ti aggrappi al volante e... preghi.
Dopo un po’, pensi che forse non è così importante visitare S. Maria, Scogna o Oradoro, i cui campanili appaiono e scompaiono alla vista ad ogni curva, ma sempre distanti uguale.
E se tornassimo indietro?
Ti piacerebbe. Ma dove pensi di poter trovare una piazzola per fare manovra?
Forse, in paese. Meglio andare avanti.
Guardi l’abisso che hai sulla destra. Chilometri di cime di alberi e di cespugli, che terminano sul fondo scuro di un canalone...
Non guardare giù! Dai, che manca poco!
Poco dopo si materializza l’incubo paventato fin dall’inizio: e se viene qualcuno dall’altra direzione?
Eccolo, il “qualcuno”... Un indigeno imprudente a bordo della classica Panda 4x4, che deve essere l’unica macchina che hanno venduto da queste parti. Scende a velocità da rally, solleva una nuvola di polvere, lo vedi comparire, se sei fortunato, al tornante superiore.
Cosa facciamo quando ci incrociamo?
Avremmo la precedenza, dal momento che stiamo salendo, ma chiudiamo gli occhi e lasciamo fare a lui...
E mentre, pietrificati, blocchiamo ruote e cuore sull’orlo dell’abisso, lui arriva, in canottiera e sorriso sdentato.
Sembra impossibile, ma non tocca neanche il freno e... ci passa per miracolo, anche se gli specchietti si sfiorano a passo di danza.
... La schiena si scolla dallo schienale dove l’aveva appiccicata il sudore freddo e riprendiamo a salire.
La strada si fa sempre più stretta e viene invasa dalle felci, mentre al posto della mezzeria l’erba cresce fitta, in una striscia regolare, testimone della scarsità di macchine che si avventurano fin quassù. Ma porterà veramente in qualche posto? Te ne accorgi poco dopo.
Finalmente infatti approdi in una piazzetta dove i cinque posti auto sono già occupati da tre Panda 4x4 e due motocarri Ape. Una delle Panda ha le gomme sgonfie. Segno che da anni non si muove da lì.
Di parcheggiare, non se ne parla. Del resto, il paese è tutto lì: tre case, due pollai, un campanile che proprio in quel momento attacca a suonare il mezzogiorno con tutte le sue forze.
I rintocchi rimbombano nella valle e nelle tue orecchie. Chi sta lì ad aspettare il dodicesimo?
Si manovra al millimetro sull’orlo dell’abisso, sotto gli occhi di un’indigena che stringe le cocche di un grembiule pieno di fagiolini, come a difendere la sua piccola proprietà da questi ignoti invasori.
Rotoliamo quindi verso il basso. Adesso che siamo dalla parte della montagna dovremmo essere molto più tranquilli. Chi vuoi che salga su per di qui?
Infatti, in breve guadagnamo l’Aurelia, nastro asfaltato che ci sembra un’autostrada. Che sollievo, quando posiamo le gomme quasi in piano!
Strano, viene da premere sull’acceleratore per il senso di libertà e soprattutto di scampato pericolo.
...E da sorridere all’autovelox che, appostato tra le frasche, sembrava che aspettasse proprio noi...

domenica 27 settembre 2015

I Colori del Cuore

Secondo lo Huangdi Neijing Suwen, la causa ultima di qualsiasi malattia è da ricondursi a quello che può essere definito un deterioramento spirituale (Giulia Boschi), vale a dire dello (o degli) Shen intesi qui come manifestazioni dello psichismo individuale anche se in realtà si tratta di una conoscenza, di una disciplina spirituale.
Uno degli schemi può essere il seguente:

Il corpo e la mente sono poste allo stesso livello perché si possono influenzare l’un l’altraIl Neijing ci dice che l’origine dello squilibrio è determinato dall’agitazione degli Shén, e perciò che è lo Shén da riequilibrare servendoci del Qi. Questo significa trasformare della persona l’essere attraverso la spiritualità che lega e unisce tutto, dal materiale all’immanente.  
Perciò diventare ‘medici’, psicologi o Naturopati, non significa solamente aver acquisito delle nozioni (anche se approfondite), ma richiede un penetrante lavoro su di sé. Significa intraprendere un vero e proprio Cammino: il Dao! 
Dopotutto questo modo di intendere la professione non è per nulla nuovo alla psicologia e alla Naturopatia, nelle loro diverse forme perché richiede che il terapeuta affronti il proprio percorso e, per la nostra Naturopatia Umanisitca®, fattia uno Shén Training® utile per conoscere i segreti dello Shén ed integrarli dentro di sé.
Raimon Panikkar: «La spiritualità non è un esperimento ma un’esperienza di vita per mezzo della quale l’uomo partecipa all’avventura cosmica».
«Senza numeri non si fa scienza!», ha detto uno scienziato. Ma con i numeri non si fa la vera conoscenza, tutt’al più si costruisce un sapere... 
Questa lezione vuole essere un umile contributo e uno stimolo per coloro che decidono di mettersi in cammino, in particolare per i terapeuti che, dediti alle persone che a loro si affidano, desiderano intraprendere l’ardua ma gratificante strada della sapienza e dello Shén, il cui frutto finale è l’amore.

giovedì 24 settembre 2015

Ringraziamento per il vostro book fotografico che mi ha portato Elisabeth

Ho aspettato la fine delle vacanze estive e l'inizio dei Corsi di Naturopatia Umanistica® & Shen Training® per postare il book fotografico delle Operatrici del Vermont che Wassim mi ha fatto avere tramite Elisabeth.
Today Elisabeth came to Italy and brought me your wonderful book, telling the story of your first time here in our School in Italy.
The forget-me-not, I think, is the flower that the most reminds the beautiful week we spent together in march. Everyone worked with you here, including me, my partners and my students, can’t wait to start the video conference classes in october and is looking forward to seeing you all come back to Italy, for a longer experience, in april 2016.
For them, as well as for you, I’m preparing yet a series of lessons that will confirm Elisa’s intuition that the Shen Touch and the Art of the Heart allow a deep and intimate communication even in the distance brought by different languages.
Looking at the cards you sent me I understood that both us and you are still “sailing”, as Virginia says, on the wind of the memories and emotions we lived together in march.
I attach to this blog the italian translation (you already know the english version) of the card Laurie sent to me, my partners and my students.
I thank you deeply and authentically from my heart, longing to see you in video conference the next season, not to speak about the emotion we will feel when we will finally meet again.
I’m attaching to this blog a picture of one of my students, a very good gymnast, that represent, with her “fly”, a bridge between Italy and Vermont.
Pino


Oggi Elisabeth è venuta in Italia e mi ha portato il vostro bellissimo book che racconta tutta la storia della vostra prima venuta nella nostra Scuola in Italia.
Il non-ti-scordar-di-me penso sia il fiore che più ricorda la bellissima settimana passata a marzo con voi perché, oltre ad io, anche tutti i miei collaboratori e studenti che hanno interagito con voi sono in attesa di iniziare ad ottobre le lezioni in video conferenza con voi, naturalmente in attesa della vostra nuova e molto più lunga permanenza in Italia nell’aprile 2016.
Per loro e per voi sto già preparando una serie di lezioni che avvaloreranno ancora di più l’intuizione di Elisa Mamiani che il ‘Tocco Shen’ e l’Arte del Cuore permettono una comunicazione intima e profonda anche nella distanza creata da idiomi diversi.
Dai vostri biglietti allegati al book ho compreso che noi e voi stiamo ancora “navigando”, come dice Virginia, sulla scia dei ricordi e delle emozioni che abbiamo vissuto a marzo.
Allego in questo mio blog anche la traduzione italiana (quella inglese la sapete) del biglietto che Laurie ha allegato al book per me e per tutti i miei collaboratori e allievi.
Un autentico e immenso grazie dal più profondo del mio cuore, in attesa di vedervi in video conferenza alla ripresa dell’anno scolastico, tralasciando quale sarà l’emozione quando nuovamente ci rivedremo dal vivo.
Inserisco nel blog una foto di una mia allieva che è anche una brava artista ginnica e di spettacolo a simboleggiare, col suo volo, un ponte fra l’Italia e il Vermont. [foto Vogue]
Pino
Caro Pino,
è con immensa gratitudine che ti facciamo questo regalo.
L’insieme di fotografie rappresenta un’esperienza che cambia la vita per il Green Mountain Shen e per i nostri adorabili colleghi Shen all’Ego Center.
Il fiore sulla carta è un non-ti-scordar-di-me.
Mi ricorda che:
1) Non dimenticherò mai il viaggio nel mio cuore che ho sperimentato a  Parma
2) Non dimenticherò mai che la mia voglia di immergermi nei tuoi insegnamenti avrà come risultato la diffusione dell’amore del tuo cuore attraverso il mio
3) Non dimenticherò mai ciò che hai creato e la profondità degli insegnamenti con Wassim ed Elisabeth qui in Vermont e in Italia.
Possono i tuoi giorni essere gioiosi e le tue notti serene.
Con amore e stima 
Laurie

mercoledì 23 settembre 2015

Funzione del ‘Tocco Shen’

Per provare cosa significhi un massaggio 
non è necessario stare molto male, 
basta solo avere voglia di stare meglio.


Da sempre l’uomo attraverso il massaggio ha cercato, con l’aiuto di un suo simile, di recuperare le energie perse dalla vita quotidiana, dal ritorno dalle battaglie o dalla fatica lavorativa sia fisica che psicologica.
Il desiderio di una persona di iniziare un ‘percorso’, vorrei quasi dire infinito, permette all’Operatore di capire le regole del recupero delle energie fisiche e psichiche attraverso la stimolazione manuale, l’ascolto empatico (sia verbale che tonico) e il respiro del proprio cliente. Ecco che risulta fondamentale non solo avere maestria nella manualità, ma soprattutto di capire quali sono i meccanismi di esaurimento e recupero energetico a cui un soggetto può andare incontro durante la propria vita, in poche parole sapere gestire quella sindrome che l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha definito la causa principale dei malesseri dei paesi sviluppati: lo stress. 
Il massaggio di Sensibilizzazione Emozionale® si svolge in un’atmosfera di perfetta sintonia d’ascolto e di percezione energetica del soggetto. Nasce in California verso la fine degli anni sessanta, da studiosi e sperimentatori che avevano riscontrato notevoli effetti benefici in soggetti sottoposti a questa particolare tecnica di massaggio. 
La caratteristica più importante di questo tipo di massaggio è l’avvolgimento: con passaggi molto lunghi e lenti la persona si sente “avvolta”, circondata, protetta, cullata, accudita, coccolata e sostenuta. I movimenti sono ritmici, fluidi, avvolgenti, dolci e fasciano l’intera superficie del corpo, accompagnati da sfioramenti, pressioni sui muscoli e dolci stiramenti. Alcuni dei suoi movimenti collegano la parte inferiore e superiore del corpo, la parte destra con la sinistra. Il ‘Tocco Shen’ dell’Operatore agisce sui muscoli contratti o poco tonici, sulle zone gonfie o non rilassate, o dove la sua sensibilità decide di far sostare un po più a lungo le sue mani. L’intuizione è determinante per la riuscita di questa tecnica unica, che coinvolge le diverse conoscenze manuali, ma necessita anche di una grande sensibilità da parte dell’Operatore per cooperare sia a livello corporeo che a livello psicologico con la persona sottoposta al trattamento. 
L’obiettivo più importante che si propone questo tipo di contatto corporeo  è quello di ripristinare l’equilibrio mente-corpo-spirito per riportarlo ad una grande sensazione di benessere, di tonicità e di benessere generale.
La prima fase del massaggio prevede la presa di contatto della ‘corazza mucolo-caratteriale’ del cliente e la sua preparazione per essere prima ammorbidita e successivamente sciolta riportando una adeguata sensibilità sulle parti del corpo stimolate energeticamente. Le fasi successive sono più morbide e dolci. La sequenza è continua, senza stacchi o passaggi violenti, in cui sono impiegati tre tipi di manualità differenti: da pressioni più vigorose, a quelle più delicate, a sfioramenti appena avvertibili che servono soprattutto a rilassare e a generare un stato di profondo rilassamento nel soggetto (che può diventare assai profondo), mentre l’Operatore conclude con un ‘arpione’ di bilanciamento la cui profondità e intensità è decisa dall’Operatore stesso sulla base del momento corporeo del cliente.
Nessuna tipologia di massaggio è simile per intensità al ‘percorso’ di Sensibilizzazione Emozionale®: ogni volta a cui ci si sottopone è un esperienza sempre diversa, mai ripetitiva e di difficile descrizione orale.
Attraverso il ‘Tocco Shen’ si trasmette una sensazione amorevole al corpo, al cuore e alla mente. E’ un tocco che attiva tutte le cellule sensoriali del corpo, le accarezza, le incoraggia, le potenzia, aiutandole a liberarsi dai traumi del passato in modo da voltare pagina con esso e inserendo nuove informazioni nelle nostre tre memorie: energetica, psichica e somatica.
Attraverso la comunicazione emessa con questo metodo, che parte dal corpo fisico per arrivare al mentale e all’emozionale, si modificano i contenuti delle memorie e si produce il cambiamento funzionale della persona a livello psico-somatico, emozionale ed energetico.  
Con la pratica del ‘Tocco Shen’ è possibile:
- liberare le energie bloccate nella corazza muscolo-caratteriale
- superare blocchi comportamentali e disturbi di relazione
- esplorare e conoscere se stessi e gli altri
- ridurre o eliminare disagi e malesseri di origine psicosomatica

lunedì 21 settembre 2015

Lezione dopo la spiegazione di moto retto e moto retrogrado

Durante una delle mie lezioni su lo Wu Zhen Pian, nome che tradotto letteralmente significa “Pagine sul Risveglio (o sulla comprensione) della Realtà (o della Reale Perfezione)” ho improvvisamente compreso che lo schema di Fu Xi sul moto retto e sul moto retrogrado poteva perfettamente collegarsi anche alle parole dello Wu Zhen Pian.
La Via dei Grandi Maestri che sono apparsi sulla Terra negli ultimi 3.000 anni (secondo me forse 5 o 6 al massimo) occupa lo spazio di sinistra del grafico, il moto retto. La loro via è tracciata dal destino: sono dei predestinati, dotati da sempre di grande determinazione, di una mente consapevole, hanno vissuto la vita con gioia e gratitudine e, una volta realizzata la Mente del Dao, sono ritornati a vivere tra la gente comune per insegnare loro, umilmente, il percorso che gli uomini devono percorrere per realizzare il loro potenziale umano. 
Indicativa, sotto questo punto di vista, la meditazione buddista sui 10 Tori e la visione taoista dell’illuminazione: quando hai compreso la realtà ultima non rimanere narcisisticamente sulla Montagna (simboli-ca), ma ritorna tra la gente comune per aiutarla a realizzarsi perché l’umiltà è la vera dote degli illuminati. 
Recita un detto Zen “Se vedi un Budda, uccidilo (anche questo simbolicamente)”. Cioé, se si presenta a te una persona che si dice un Budda, non seguirlo perché non è lì per coltivare la tua crescita personale ma per accrescere sempre di più il culto della sua personalità. Perciò, per noi umani, nati senza il marchio dei predestinati, la via da percorrete è quella di destra.
Ogni giorno la nostra crescita spirituale deve affontare le difficoltà (Monte) con la determinazione (Tuono), ogni giorno la tentazione di arrenderci (Acqua) è il vero pericolo che si supera con la consapevolezza (Fuoco) che non siamo stati fatti “...a viver come bruti” (discorso di Ulisse ai suoi marinai, dalla Divina Commedia di Dante Alighieri) e, infine il traguardo del carattere mite (Vento) che si ottiene solamente accettando i meravigliosi limiti della nostra vita umana e che ci colloca stabilmente nella gioia (Lago) di vivere con pienezza e creatività la nostra vita di tutti i giorni. 
Il nostro percorso si completa quindi a sud-ovest, dove è posto, nel Cielo Posteriore, il trigramma Terra, la realtà; trigramma che rappresenta altresì, nei Dieci Tronchi Celesti, la centralità dell’Uomo.
Lao-zi: “Ritorno alla radice” (trad. Julius Evola - Mediterranee)
Chi realizza il vuoto estremo 
Trova ciò che sussiste immobile e calmo 
Nel flusso degli esseri innumerevoli 
Vede il loro uscire e pullulare 
E come tutti ritornano alla radice. 
Tornare alla radice significa stato di riposo 
Da tale riposo un nuovo destino 
Questa è la legge immutabile (della trasformazione) 
La conoscenza della legge immutabile 
Porta alla chiara visione 
La non-conoscenza della legge immutabile 
Porta all’agire cieco e dannoso. 
La conoscenza della legge immutabile 
Conduce all’equanimità distaccata 
Essere distaccati significa essere superiori 
Essere superiori significa essere regali 
Essere regali significa essere come il Cielo 
Essere come il Cielo significa essere simili al Principio 
All’eterno e identico 
E si sarà per sempre fuori dal danno.

venerdì 18 settembre 2015

Parte 10 - Dal libro 'A Est di Anyang' - Segue traduzione in inglese di Rita Caprioglio

Ma come si arriva alla pratica della Rotazione? 
Nella Tavola XXVIII del Daodejing vi è un fondamentale accenno alla necessità che il praticante abbracci Kun, il Principio Ricettivo:
«Sapere della propria Forza di Maschio
e avere la Virtù della Femmina
significa essersi radicato agli Spiriti Luminosi 
aver raggiunto l’equilibrio del Centro…».
La pratica del Dao Yoga sessuale e le Tecniche dell’Immortalità sono senz’altro citate in modo criptico in questo passo del Daodejing. Se Kien genera e nutre nell’Uomo le qualità del Calore Umano e della Luce Velata, Kun alimenta le qualità di Serenità e Umiltà. Le regole che Huang-Di, Yao e Shun imposero al popolo furono le stesse che loro adottarono per governare il più saggiamente possibile l’Impero, mantenendo coerenza nelle Alterazioni. E’ per questo motivo che in loro non vi fu errore, anche se già con loro si era smarrita la Virtù Originaria, la Grande Virtù (Hung De) del Dao del Cielo.

6 - Essi svuotarono e incurvarono legni per farne navi e indurirono nel fuoco legni per farne remi. L’utilità delle navi e dei remi consisteva nel migliorare il traffico ed essi raggiunsero luoghi molto lontani per essere utili al mondo. Questo lo trassero senz’altro dal Segno: la Dissoluzione.
L’Autore del Da Qiuan, collegandosi a quanto detto sopra, e cioè che i tre imperatori avevano ormai perso la Hung Dè, la Grande Virtù, giustifica il loro operato, il loro essere obbligati all’azione volontaria, dicendo che le loro opere sono state, e sono, utili al mondo.
Nell’Yijing si trova spesso: «Senza macchia» oppure «Nessuna colpa» quando si prende in esame un’azione che, pur non essendo perfettamente conforme, è fatta a fin di bene.
L’esagramma 59, Huan, la Dissoluzione, simboleggia Legno sopra Acqua.
In realtà l’esagramma superiore è Vento, ma Vento è anche Elemento della Primavera-Legno, ecco perché Legno su Acqua. Inoltre Vento è Elemento indispensabile per far muovere una barca dotata di vele, per cui anche il binomio Acqua-Vento dà l’idea della possibilità del movimento, della navigazione. Si trova infatti frequentemente nelle Sentenze: «E’ opportuno attraversare la Grande Acqua» anche se in questi contesti, molto spesso la Grande Acqua assume significati puramente simbolici.
L’Acqua nutre il Legno, precisa il Ciclo di Creazione (Sheng), ma è sempre l’Acqua che lo può corrompere. Inoltre, i trigrammi interni dell’esagramma sono: Cen il Tuono, l’inferiore; Ken, la Montagna, i piccoli sentieri, il superiore. Facciamo come sempre una piccola meditazione, un gioco che consiste nell’inserire questi termini uno a fianco dell’altro e di cercare di coglierne un’immagine d’insieme. Piccoli sentieri sul quale si produce un moto: i remi della nave muovono poca acqua, ma, ciononostante la nave avanza. Questo si è ottenuto utilizzando le proprietà dell’Acqua, ma corrompendo la natura originaria del Legno. Questa corruzione operata sul Legno contiene in sé il senso dell’impermanente, del perituro in entrambi gli Elementi: dapprima il Legno utilizzerà la densità, la forza (corrente) dell’Acqua e la sua malleabilità (può essere facilmente penetrata dal remo), successivamente l’Acqua si aprirà piccoli sentieri nel Legno e, piano piano, lo farà marcire.
Cito un passo dello Zhuang-zi, cap. IX:
«… torturare il legno grezzo per farne utensili, ecco il crimine del falegname…».

7 - Essi addomesticarono il bove e bardarono il cavallo. Questo permise al popolo di trascinare pesanti carichi e raggiungere regioni lontane per essere utili al mondo. Questo lo trassero senz’altro dal Segno: il Seguire.
Zhuang-zi, cap. IX:
«Nella pianura i cavalli pascolano e si abbeverano: quando sono contenti si sfregano il collo l’un l’altro; quando sono nervosi si voltano e sferrano calci. Altro non sanno fare. Quando li ebbero soggiogati con un pezzo di legno e frenati con un frontale a mezza luna, i cavalli cominciarono ad assumere un che di infido e di losco. Allora impararono a schivare il giogo, a rompere le redini, a respingere il morso dai denti. Fu allora che uscirono dai loro sogni e divennero astuti e cattivi. Questo fu il crimine del celebre scudiero Bo-le».
L’argomento e il tono sono come l’argomento precedente e l’assoluzione è la stessa: «… per essere utili al mondo»
Nessuna macchia!


But, how do you come to the Practice of the Rotation?
In the Tablet thirty-eight of Daodejing it is said that it is necessary that the apprentice embraces Kunn, the Receptive Principle 
“To understand his own Masculine Force
and to have the Feminine Virtue
means to be rooted to the Luminous Spirits
and to have riched the balance of the Centre…”
The practice of the sexual Dao Yoga and the tecniques of Immortality are cited in a criptic way in this passage of the Tao Te Jing. If Kienn generates and feeds in Man the qualities of Human Warmth and Veiled Light, Kunn feeds the qualities of Serenity and Humility. The rules which Huang Ti, Yao and Shun imposed on the people were the same ones which they adopted to govern as wisely as possible the Empire, maintaining coherence in  the Alterations. It is for this reason that in them there were no errors, even though within them the Original Virtue, the Great Virtue (Hung Te) of Tao of the Sky has already disappeared.

6. They dug out and curved wood to make boats and made wood stronger with fire to make oars. The usefulness of the boats and the oars was that they improved the traffic and they riched more distant place to useful to the world. Certainly obtained this from the Sign: Dissolution
The Author of Ta Qiuan, even though he said that the three Emperors had at that time lost the Hung Te, the Great Virtue, he justifies their work and their active action, saying that their work was and is useful for the world.
In the Yijing you often find: “Without stain” or “Without blame” when you examin an action which, not being perfectly consistent, is made for the good.
The exagram 59, Huan, the Dissolution, symbolises Wood over Water
In reality, the top exagram is Wind, but Wind is also the Element of Spring-Wood, thus Wood over Water. Wind is the indispensable element for moving a sailboat, therefore also the binomial Water-Wind gives the idea of the possibility of movement, of movement, of navigation.
It is frequently written in the “Sentenze”:
“It is right to cross the Great Water” even if in these contexts, very often the Great Water assumes a purely symbolic significance. Water feed the Wood, said by the Cicle of Creation (Sheng), but it is always Water which can rot it. The internal trigramms of the exagramm are: Cen, the Thunder, the bottom one; Ken, the Mountain, the small paths, the top one.
Let's do as always a small meditation, a game which consist of insering these terms one beside another and to try to see a single picture: small path on which is produced a movement: the oars of the boat move little water but, despite this, the boat moves on. This is obtained using the properties of water, but rotting the original nature of the wood. This corruption of the wood contains in itself the sense of the impermanent, the perishable in both the elements: first the wood utilises the density, the force (the current) of the water and its malleability (it can be easly penetrated by the oar), then the water opens small paths in the wood and, slowly slowly, it makes it rot.
Mentioning a passage of the Zhuang-zi, chapter nine:
“……..to torture the rough wood to make utensil, this is the crime of the carpenter…”.

7. They domesticated the ox and harnessed the horse. This permitted to the people to move heavy loads and to rich distant regions to be useful for the world. And this was certainly obtained from the Sign: Follow.
Zhuang-zi chapter nine:
“In the planes the horses graze and drink: when they are content they rub their necks against each other; when they are nervous they turned and kick. They don't know how else to behave. When the horses are subdued and slowed down with a piece of wood, they start to be untrustworthy. Thus they learn to avoid the harness, to break the reins and to spit out the bit. At this point they leave their natural state and became cunning and bad. This was the crime of the famous groom Bo-le”.
The subject and the tone are the same as the preceding subject and the absolution is the same: “…to be useful for the world”
No stain!

lunedì 14 settembre 2015

Ancora sulla Naturopatia Umanistica® & Shen Training® di Patrizia Vetri

Certamente casuali furono le prime scoperte fatte dall’uomo primitivo circa le capacità guaritrici della Natura che lo attorniava. Frutti ed erbe furono classificati in commestibili, velenosi e terapeutici. Certe acque vennero riconosciute capaci di alleviare dolori e guarire ferite, certi luoghi più o meno adatti a chi soffriva nel corpo e nell’anima. Si scoprì che bastava premere o massaggiare determinati punti del corpo per trarne indubbi benefici. Nacquero la Medicina cinese, tibetana, ayurvedica, ecc... tutte basate sull’uso di farmaci e medicamenti derivati dalla Natura.
Ma i cinesi e i tibetani identificarono come cause primarie dei malanni le tre emozioni conflittuali fondamentali chiamate anche “Tre Veleni”: attaccamento, avversione e confusione (quest’ultima generatrice dell’eterna lamentela). Queste emozioni fanno sì che spesso ci si comporti e ci si nutra in modo poco adeguato alla propria costituzione psicofisica, cosa che genera la malattia. In seguito la medicina e la chirurgia hanno fatto passi da gigante e più che mai negli ultimi decenni, durante i quali sono nate terapie che hanno dello strabiliante. L’importante è che il medico veda sempre il paziente come una sola unità psicofisica ed abbia un atteggiamento di viva sollecitudine verso tutti gli esseri viventi.
Ciononostante rimane in noi un certo desiderio di affidarci alla Natura che consideriamo in primo luogo come una madre, prima di tutto per prevenire e in seguito anche per curare disagi di vario tipo. Questa disciplina è chiamata Naturopatia e viene sempre più praticata e pian piano accettata anche nell’ambito della medicina ufficiale.
Ma noi della Scuola Kairos s.r.l. di Parma non pratichiamo una Naturopatia qualsiasi. Noi abbiamo voluto aggiungere quell’aggettivo ‘Umanistica’ la cui validità è basata sulle eccezionali intuizioni di Alexander Lowen e sull’approccio allo squilibrio fisico della millenaria Filosofia della Medicina Tradizionale Cinese. 
Completa il quadro l’immenso insegnamento che ci deriva dal Dao (Tao) e che impregnava tutto il concetto di medicina dell’antica Cina. L’allocuzione Shen Training® che completa il titolo del nostro Corso Professionale di Naturopatia evidenzia l’identità tra il nostro insegnamento e quello della medicina antica: accudire un’altra persona significa imparare l’ascolto, l’empatia e il contatto.
Il nostro insegnamento opera quindi una sintesi armoniosa tra la bioenergetica occidentale e l’energetica orientale per mezzo di quello che noi consideriamo il nostro fiore all’occhiello: il “Tocco Shen”, meraviglioso strumento di crescita personale e professionale.
Dice un testo cinese antico:
«Il medico, prima di intervenire, deve regolare il suo Shen».
Per questo abbiamo strutturato un programma didattico che ci aiuti prima di tutto a curare noi stessi per poterci rapportare in modo assolutamente autentico ed empatico con la persona che si rivolge a noi, cercando di aiutarla ad integrare corpo, mente e spirito.

mercoledì 9 settembre 2015

Dal “Tongxuan zhenjing”: un insegnamento antico per tempi moderni

«Quando gli uomini smarriscono la natura essenziale seguendo i desideri, le loro azioni non sono mai giuste... Quindi chi non comprende la Via non ha mezzi per ritornare alla propria natura essenziale. Chi non capisce le cose non può essere chiaro e calmo.
La natura essenziale dell’essere umano originario non ha né perversioni né corruzioni, ma, dopo una lunga immersione nelle cose, cambia facilmente; così ci si dimentica delle radici e ci si conforma alle apparenze. La natura essenziale dell’acqua ama la chiarezza, ma la terra la inquina. La natura essenziale dell’uomo ama la pace, ma i desideri abituali la danneggiano. 
Soltanto i saggi possono lasciare le cose e ritornare a sé. Pertanto i saggi non usano la conoscenza per sfruttare le cose e non lasciano che i desideri distruggano la loro armonia. Quando sono felici non diventano agitati e quando sono tristi non sono angosciati senza speranza. Perciò non sono in pericolo nemmeno nei posti alti; sono sicuri e stabili.
Fare progetti seguendo buone idee è qualcosa che anche l’ignorante può apprezzare; compiere un’azione nobile seguendo le virtù dei saggi è qualcosa che anche l’inesperto può ammirare. 
Ma mentre coloro che apprezzano sono molti, coloro che applicano sono pochi; mentre coloro che ammirano sono numerosi, coloro che mettono in pratica sono rari. Il motivo è che i più si afferrano alle cose e si legano al mondo...
La chiara serenità è la realizzazione della virtù. La flessibilità è la funzione della Via. La vuota calma è l’antenata di tutti gli esseri».
Ho voluto oggi, considerando quanto sta succedendo nel mondo, trascrivere questa piccolissima parte del “Tongxuan zhenjing” per comprendere quale via a ritroso avrebbe dovuto compiere la civiltà cinese all’epoca dei così detti “Stati combattenti” (453-221 a.C.) e quale via a ritroso dovremmo compiere noi, esseri del terzo millenio, per ritrovare la pace e l’armonia nella nostra vita di tutti i giorni e per il futuro dei nostri figli.
Cito brevemente un commento al libro da parte di Thomas Cleary:
«...I daoisti antichi impiegavano frugalità e moderazione non solo sul consumo dei beni materiali, ma in quello dell’energia vitale. La loro frugalità materiale era, oltre che una misura economica ed un gesto politico, il desiderio di non sprecare l’energia mentale in cose superficiali. Quindi questo atteggiamento poteva estendersi ad ogni tipo di attenzione, che è la focalizzazione o l’accumulazione dell’energia della coscienza. Se le stravaganze e gli eccessi venivano considerati distruttivi per l’individuo, erano considerati molto più dannosi per la società e per la natura. Si pensava che l’avidità fosse la causa principale dell’impoverimento e della distruzione dell’ambiente e dei suoi abitanti, nonché della frenesia della gente...
Più attuale di così!

lunedì 7 settembre 2015

Religione e Spiritualità - Breve sintesi all’introduzione di EnerTao di sabato 3 ottobre 2015

Negli ultimi miei cinquant’anni di ricerca spirituale ho incontrato tante persone che come me cercavano la loro Via, ma spesso ho notato che esisteva in loro una grande confusione dialettica e semantica sulla parola spiritualità, spiritualità che veniva spesso confusa con la parola religione. 
Religione e spiritualità sono due cose completamente differenti, a volte addirittura agli antipodi. La prima differenza che balza immediatamente agli occhi tra spiritualità e religione è che “spiritualità” è un concetto unico ed universale mentre “religione” ha innumerevoli espressioni e credo e presuppone il concetto di fede. Etimologicamente, la parola fede è definibile come l’adesione a un messaggio o un annuncio fondati sull’accettazione di una realtà invisibile, la quale non risulta cioè immediatamente evidente, e viene quindi accolta come vera nonostante l’oscurità che l’avvolge. La fede consiste pertanto nel ritenere possibile quel che ancora non si è sperimentato o non si conosce personalmente.
La ricerca spirituale, invece, è un’esigenza che molti di noi hanno sentito nascere dentro, in modo sempre più impellente, per uscire dal messaggio della nostra società che afferma che la felicità è esclusivamente possedere, per abbracciare invece il concetto che la felicità è essere: essere inseriti nella natura che ci circonda, essere inseriti nello stupore del sorgere e tramontare del sole, dell’onda del mare che volge senza posa, dei colori dei fiori primaverili, dei colori accesi dell’autunno, dell’abbagliante biancore dell’inverno. Spiritualità è cercare di onorare la vita creando armonia, prima dentro di noi che negli altri, eliminare le lamentele, la rabbia, l’odio, l’invidia in modo che l’atmosfera, il “campo” intorno a noi possa far volgere al sorriso, alla gratitudine, all’amore. 
Questa è l’ecologia di cui ha bisogno oggi questo nostro povero pianeta martoriato dalle guerre, dall’egoismo e dall’indifferenza verso gli altri e verso il pianeta stesso. Il pensiero taoista ci ha dato, già migliaia di anni fa, un esempio da seguire valido per ogni epoca ed ogni età, un esempio semplice e, proprio per la sua semplicità, purtroppo difficile da considerare valido per la stragrande maggioranza delle persone del nostro tempo.
Infatti non ci sono, nella visione taoista, né asceti, né anacoreti, ma sempre e solo uomini, che sono nella vita e operano nella loro quotidianità secondo le loro capacità. 
E’ in questo modo di concepire la vita attraverso l’atto quotidiano e non nel dogma, che il taoismo può rappresentare per noi occidentali non una curiosità, ma una grande apertura mentale.

In questo il taoismo è scienza e come tale apre porte sempre diverse da ciò che costituisce il nostro sapere, arricchendo la nostra personalità.
Allora in noi sorgerà impellente il desiderio di agire e inizieremo a pensare che scegliere il lavoro giusto, svolgerlo con passione per produrre qualcosa di valido per noi e gli altri è probabilmente il modo migliore di stare in contatto con il nostro lato spirituale.
Basta questa semplice consapevolezza per cambiarci la vita!
Se, come dicono i taoisti, una scintilla di Shen universale si incarna in ognuno di noi al momento del concepimento, allora il compito di ogni essere umano, il nostro compito, deve essere  continuamente quello del Cercatore che attraversa la vita tentando di inserirsi stabilmente nella sua Via, coltivando la sua scintilla di Shen e permettendo agli altri di fare lo stesso. 
Allora, e solo allora, tutta l’umanità comprenderà che la nostra futura sopravvivenza e realizzazione è quella di cercare di promuovere l’idea che tutte le Vie devono diventare un’unica Via che tenda alla pace e alla serenità.
Perciò alla fase del fare deve corrispondere necessariamente una fase dell’essere se vogliamo dare il respiro e il colore della spiritualità alle nostre azioni quotidiane.

sabato 5 settembre 2015

“Scrigno in fondo al mare” - Un esercizio introspettivo di Rita Caprioglio


In fondo al mare vi era uno scrigno, ed era lì da un bel po’ di tempo. Erano passati diversi lustri da quando, forse a causa di una repentina fuga o per il mare in burrasca, vuoi per la svista di un marinaio, era caduto in mare ed ora era lì, adagiato sul fondo sabbioso.
Parecchi sub, durante le loro immersioni, lo avevano notato e avevano cercato invano di recuperarlo e aprirlo.
Pareva essere incollato sul fondo e sembrava che proprio lì volesse rimanere.
Chissà quale era il contenuto dello scrigno; vi era forse un prezioso bottino, oppure qualche cartiglio importante e segreto, gemme, pietre preziose, perle o addirittura diamanti?.
Un giorno passò di lì un elegante pesce color viola e osservò lo scrigno. Vi passò anche il giorno seguente e quello dopo ancora e sempre osservò lo scrigno. Si accorse così che non c’erano catene e neppure lucchetti sotto lo spesso strato di alghe che lo ricopriva.
Così, il giorno seguente ritornò e iniziò con infinita pazienza a togliere una ad una le alghe, fino a che rimase completamente scoperto.


Quindi, dopo qualche tempo, con un delicato colpo di pinna, sollevò il coperchio; dall’interno uscì una luce calda e soffusa, un profumo come di spezie e dolce come di ylang ylang, una melodia e un canto, a tratti struggente.

giovedì 3 settembre 2015

Parte 9 - Dal libro 'A Est di Anyang' - Segue traduzione in inglese di Rita Caprioglio


Il capitolo XI dello Zhuang-zi dà la ricetta per ritrovare l’innocenza originaria:
«Bisogna accettare le cose, anche se sono senza valore; bisogna tenere conto del popolo, per vile che sia; bisogna eseguire il proprio compito, anche se non si è sorvegliati; bisogna formulare le leggi [intende qui le indicazioni per l’azione conforme], nonostante la loro imprecisione; bisogna compiere i propri doveri, anche se non hanno in sé nessuna attrattiva. Amare e dispensare il proprio amore: ecco la Bontà; vivere secondo le prescrizioni senza esserne prigionieri: ecco il Rito; dosare la giusta misura secondo un punto di vista elevato: ecco la Te (Virtù dell’Uomo: Hsia Te); utilizzare l’unità che si adatta incessantemente alle mutevoli variazioni: ecco il Tao dell’Uomo; bisogna lavorare, benché il risultato [Salute o Sciagura] dipenda dall’ispirazione: ecco il Tao del Cielo».
Continuando a bilanciare, intervenendo saggiamente sul pieno e sul vuoto [Nei Jing Su Wen], regolando gli eccessi e colmando le carenze, questi tre Saggi ottennero vita ed opere durevoli.
La sobrietà dell’abbigliamento, anche se vesti e sopravvesti indica un eccesso di ricerca, mette ordine nelle cose. Qui è evidente il simbolismo. Una legge va formulata, ma la Mutazione la rende impermanente [le vesti]; ecco allora le sopravvesti: il continuo modificare la legge con provvedimenti idonei, volta per volta, a mantenerla accettabilmente valida, secondo gli intendimenti originari.
Questo è, anche se non è espressamente citato, il compito del seguace della Medicina Tradizionale cinese: le Leggi Energetiche sono l’indicazione generale e generalizzata. Sta alla sensibilità del medico tradizionale di adeguarle volta per volta, caso per caso, momento per momento, alla realtà oggettiva del paziente.
Continua 9


In chapter XI of Zhuang-zi the recipe to rediscover the original innocence is given:
“You must accept things, even if they have no value; you have to keep in consideration people, even if they are not couragious; you have to carry out your task, even if you are not overlooked; you have to formulate laws (Zhuang-zi means indications for appropriated action), despite their lack of precision; you need to carry out your duties, even if they are not interesting.
To love and give your own love; this is Goodness; to live according to this suggestions without being imprisoned by them: this the Rite; to give the right misure from an elevated point of view: this is Te (Virtue of Mankind: Hsia Te); to utilize the unity which is always suitable for the ever changing variations: this is Dao of Mankind; you need to work, even if the result (Good or Bad) depends on inspiration: this is the Dao of the Sky».
Continuing to balance, intervening wisely on full and the empty (Nei Jing Su Wen), regulating the excesses and feeling what is missing, these three Sages obtained life and works which endure.
The sobriety of dress, even if clothes and overclothes indicate an excess, puts order into things. Here symbolism is evident. A law is formed, but the Mutation makes it impermanent (clothes).
Thus the overclothes: continous to modify law with adeguate precautions, time after time, to maintaine it acceptably valid, according to the original intentions.
This is the task of the student of Traditional Chinese Medicine: the Energetic Laws are general mark and generalized. It is up to the sensibility of the traditional doctor to make them valid, time after time, case by case, moment for moment, to the real need of the patient.
On the contrary, the Traditional Medicine is external medicine Wai Jing. 
To risolve in a definitive way the psychosomatic imbalance it is necessary to use the Internal Medicine Nei Jing, which requires the use of  Celestial Shen trhough mixed methods of Wai Jing, the Shen Touch and of Nei Jing, the Meditation. 

Continua 9