mercoledì 1 marzo 2017

Mistero femmina

Per vivere una vita secondo i nostri desideri occorre essere felici; per essere felici occorre sapere due cose: cosa vogliamo e come funzioniamo. Se non sappiamo cosa vogliamo rimaniamo impantanati nei luoghi comuni; se non sappiamo come funzioniamo, quali sono le forze che fisicamente ci governano, non realizziamo quello che abbiamo imparato a volere.
In questa nostra dimensione temporale, ogni movimento è realizzato grazie a due forze, di cui quella maschile e quella femminile sono un esempio archetipico. Nella nostra cultura Maschile e Femminile sono percepiti divisi, appartati, non interagenti, l’uno rappresentante una cosa e l’altro un’altra. Non sono percepiti come attività, bensì come stato.
Ri-tornare significa ritornare a sentire dentro di sé le due forze come una sola che si esprime ora con l’aspetto maschile ora con quello femminile; non si tratta di due forze reali, bensì di due aspetti dell’uno che “appaiono” come tali quando l’uno assume, per l’esigenza del momento, un aspetto oppure l’altro.
La sessualità in Oriente è un tema tranquillamente trattato da tutte le grandi correnti filosofiche, senza pregiudizio, ma, secondo la tradizione taoista, esiste un conflitto tra i due sessi: il conflitto si manifesta nel rapporto esclusivamente materiale, non illuminato dalla luce dell’amore. Il taoismo infatti venera la donna poiché la considera per natura più simile alle forze della natura di quanto lo sia l'uomo, dal momento che dal suo grembo nasce e si sviluppa la vita.
Tra i diversi consigli sul modo di compiere l'atto sessuale, i taoisti raccomandavano alla coppia di prepararsi spiritualmente prima di esso, per raggiungere uno stato di quiete spirituale e per armonizzare i reciproci desideri.
Ma lo scopo delle pratiche raccomandate da alcuni testi non è solo quello di mantenere inalterata la forza dell'uomo e della donna, ma quello di sottrarsi yin o yang a vicenda per rafforzare la propria essenza vitale. Infatti uno di questi testi, tra i pochi giunti fino a noi, le "Formule Segrete della Stanza di Giada", cioè del talamo, raccomanda all'uomo di impadronirsi dell'energia vitale della donna.
Dall’atto d’amore si era passati al vampirismo energetico sessuale!
In Occidente i primi studiosi della fisiologia della risposta sessuale furono Alfred Charles Kinsey (1930-1940) e la coppia Williams H. Masters (ginecologo) e Virginia E. Johnson (psicoterapeuta) che nel 1966 pubblicarono il famoso libro che suscitò scalpore e commenti in tutto il mondo: “L’atto sessuale nell’uomo e nella donna”.
Mentre Alfred Charles Kinsey  (1930-40), nei suoi famosi Rapporti statistici sulla sessualità umana (Comportamento sessuale dell'uomo e della donna), si era basato esclusivamente su interviste che potevano essere anche involontariamente erronee, Masters ha cercato di raccogliere fatti obiettivi perché ogni atto sessuale preso in esame da lui e dalla Johnson veniva registrato con apparecchi di misura delle reazioni fisiologiche o documentato con riprese fotografiche o cinematografiche.
Una delle conclusioni più interessanti di queste ricerche è che la sessualità femminile non è gerarchicamente inferiore a quella maschile: ha estrinsecazioni diverse; ma ciò non significa che diverse siano le esigenze sessuali della donna media rispetto a quelle dell'uomo. Se Kinsey aveva turbato i suoi lettori raccontando che anche le donne si masturbavano, Masters e Johnson stupirono i loro, spiegando che il livello massimo di eccitazione sessuale femminile lo si raggiunge durante la masturbazione e non durante il coito, dal momento che l'organo principale del piacere nella donna è il clitoride e non la vagina (anche se la vagina è un organo sensibile che risponde alla stimolazione sessuale e che, insieme al clitoride, consente la risposta sessuale femminile).
Con gli studi della psicoterapeuta Helen Singer Kaplan (1979), si sviluppa una nuova e alternativa visione del ciclo di risposta sessuale, in quanto essa inserisce un altro aspetto sino ad allora ignorato, cioè quella del desiderio, caratterizzata dalla presenza di fantasie sessuali e dal desiderio di intraprendere attività sessuali.

Un ulteriore contributo a delineare modelli interpretativi della funzione sessuale è il modello "cibernetico" della Baldaro Verde (1986) che introduce una successiva fase, quella del piacere sessuale post-orgasmico, che diventa presupposto importante per l'instaurarsi di un successivo desiderio sessuale.