venerdì 2 giugno 2017

Krisnamurti - La ricerca della felicità (parte prima)

E’ la bellezza interiore che ci dà grazia, una squisita gentilezza nella forma e nel movimento esteriore.

Ogni parola che utilizziamo è come un’àncora: si tira dietro immagini e sensazioni, associate ai condizionamenti culturali e del nostro passato. Alcune di queste parole hanno un impatto molto profondo su di noi. Ogni volta che le utilizziamo o le sentiamo pronunciare, si genera in noi un’esperienza interiore sufficientemente forte da attirare gran parte della nostra attenzione.
Sono come filtri che si frappongono tra noi e la realtà, cancellandola o deformandola. Sono parole ipnotiche: ci riportano nel passato, impedendoci di vivere nel qui e ora. Amore e bellezza sono parole ipnotiche, che pronunciamo in continuazione. Il significato che ad esse comunemente attribuiamo ci allontana dalla realtà.
La visione duale alla quale siamo stati educati, corrompe la nostra percezione della realtà. Il linguaggio che adoperiamo ci fa sentire fragili monadi approdate su un pianeta frammentato, in perenne conflitto. Per recuperare il senso di unità e armonia, depuriamo le parole dalla corruzione.
Krisnamurti è un maestro nel far riflettere sul significato delle parole ipnotiche, guidandoci attraverso le sue domande a riscoprire il loro valore autentico. La verità ci rende liberi. E la scoperta della verità inizia quando cominciamo a utilizzare le parole in modo non corrotto.
Questo campo verde con i fiori giallo senape attraversato da un ruscello, è molto bello. Era il poster che avevo nello studio di via Trento. Quando lo osservavo e vedevo la sua straordinaria bellezza e tranquillità mi domandavo che cosa fosse la bellezza. C’è una reazione immediata a ciò che è bello e anche a ciò che è brutto, ossia la risposta del piacere o del dolore, e noi mettiamo quel sentimento in parole dicendo: “Questo è bello” oppure “Questo è brutto”. Ma quello che importa non è il piacere o il dolore; piuttosto è l’essere in comunione con ogni cosa, è la sensibilità sia al brutto che al bello.
Allora, che cos’è la bellezza?
Questa è una delle domande fondamentali; non è una domanda superficiale, quindi non accantonatela subito. Capire che cos’è la bellezza, avere quel sentimento del bene che inizia quando la mente e il cuore sono in comunione con qualcosa di bello, senza nessun impaccio e in modo da sentirsi completamente a proprio agio: sicuramente ciò ha un gran significato per la vita e se non conosciamo queste reazioni alla bellezza, le nostre vite saranno completamente superficiali. Si può essere circondati da grande bellezza, dalle montagne, dai campi, dai fiumi, ma se non si è vitali difronte a tutto ciò, è proprio come se si fosse morti.
Facciamoci soltanto questa domanda: che cos’è la bellezza?
Pulizia, ordine nei vestiti, un bel sorriso, un gesto aggraziato, il ritmo della camminata, un fiore nei capelli, buone maniere, chiarezza nel parlare, sollecitudine, essere ben considerati dagli altri, puntualità…
Tutto ciò fa parte della bellezza; ma questa è solo la superficie.
Ed è tutto riguardo alla bellezza o c’è qualcosa di molto più profondo?
C’è la bellezza della forma, la bellezza del disegno, la bellezza della vita.
Avete mai osservato la bella forma di un albero quando il suo fogliame è rigoglioso, o la straordinaria delicatezza di un albero spoglio che si staglia contro il cielo?
Simili cose sono belle da contemplare. Ma sono tutte espressioni superficiali di qualcosa di molto più profondo.
Allora che cos’è ciò che chiamiamo bellezza?
Potete avere un bel viso, belle fattezze, potete vestirvi con buon gusto e avere maniere raffinate, potete dipingere bene o scrivere sulla bellezza del paesaggio, ma senza quel sentimento interiore del bene tutti gli annessi e connessi della bellezza conducono a una vita molto superficiale e sofisticata, a una vita senza gran significato.
Perciò dobbiamo scoprire che cos’è realmente la bellezza.
Non sto dicendo che dovremmo evitare le espressioni esteriori della bellezza. Tutti dobbiamo avere buone maniere, essere puliti e vestire con gusto, senza ostentazione, dobbiamo essere puntuali, chiari nel nostro parlare e tutto il resto. Questi elementi sono necessari e creano una piacevole atmosfera, ma in se stessi non hanno grande significato.
E’ la bellezza interiore che ci dà grazia.       (continua)

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