venerdì 3 novembre 2017

Il Cuore nella filosofia e nel pensiero cinese - di Rita Caprioglio

Rita, per par condicio con Wassim  pubblico anche questa tua lezione sull’Energia del Cuore

Ora, vediamo insieme quello che è il Cuore secondo la filosofia Cinese. 
Solitamente, quando noi occidentali diciamo, per esempio, di “aver male al cuore”, secondo il contesto, si potranno intendere cose diverse, dalla nausea (se mi trovo per es. in Francia), alla pena d’amore, cardialgia...  Noi impieghiamo la stessa parola, ma la interpretiamo a dei livelli diversi, che non comunicano veramente tra di loro. 
In cinese, tutti i livelli del Cuore comunicano, si compenetrano, reagiscono gli uni con gli altri. 
L’affettivo e il mentale, la psicologia e la fisiologia, l’intelligenza e la spiritualità interagiscono; la loro somma mi costituisce, costituisce il mio Cuore, una Unità che si esprime in molteplici aspetti. 
Nella cultura cinese c’è sempre stata un’Unità tra tutte le varie conoscenze; lo stesso medico in Cina era filosofo, praticante di Qi Gong o altre arti per nutrire la vita, calligrafo, pittore; in lui non c’era separazione nel sapere (tra le varie conoscenze); il ruolo del medico comprendeva quello di consigliere, maestro, guida. 
Vediamo il carattere per cuore e le differenti interpretazioni. 

Ideogramma di Cuore
Come una rappresentazione del Cuore: in alto il pericardio aperto; al centro l’organo, in basso un abbozzo di aorta. Cioè come un abbozzo della struttura anatomica. 
Un’altra interpretazione: il cuore ha la forma di un fiore di loto non schiuso. Il loto, come sapete, è sinonimo di purezza, perché, pur nascendo nel fango, non ne è corrotto, anzi, “no fango, no loto”. Il fiore di loto al suo interno è vuoto, similmente al cuore, cuore chiamato anche “Organo del vuoto mediano” e solamente mantenendosi vuoto e puro può ricevere e far fluire incessantemente. Noi prenderemo come punto di riferimento l’interpretazione del carattere per Cuore, come peraltro risulta da un antico pittogramma, come una ciotola vuota e aperta verso l’alto, pronta a ricevere i soffi del Cielo e ad accogliere gli Spiriti Shen.

Ideogramma di Shen

(L’ideogramma di Shen è composto da una doppia immagine: a destra sono rappresentati il sole, la luna e le stelle, che inviano dei raggi verso il basso, simbolo dell’influsso che le leggi del Cielo hanno sulla nostra vita, di ciò che non possiamo cambiare. A sinistra ci sono due mani che afferrano una corda con decisione. Simbolo di ciò che scegliamo e che possiamo modificare con la nostra forza di volontà. Lo Shen ha quindi a che fare con il destino, con l’armonia del nostro cuore e della nostra mente, con la consapevolezza, la coscienza).

Il Cuore diviene così il ricettacolo che accoglie lo Shen, diventa sede dello Shen, del Divino, del Soffio stesso della vita che alberga in ogni uomo. 
La vita allora diventa un percorso sotto la guida del Cuore, che dello Shen è emanazione e dimora. 
Suwen: “Ciò che prende in carico gli esseri viventi viene chiamato Cuore; il Cuore ha la carica di Signore e Maestro. La radiosa luminosità degli Spiriti ne procede”. 
Il simbolismo, è molto forte. 
Il Cuore, per ricevere la luce che proviene dagli Spiriti del Cielo, deve essere vuoto da passioni e desideri perché soltanto ciò che è vuoto può accogliere. 
A questo punto interviene l’“Arte del Cuore”. 

Solamente se illuminato dalla luce degli Spiriti del Cielo, l’Imperatore potrà governare con rettitudine e giusto discernimento il suo popolo; allo stesso modo il Cuore, imperatore del corpo, governerà il retto fluire del Qi nell’organismo, in quanto “Maestro dei Cinque Zang (organi) e dei Sei Fu (intestini)”.

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